Molti si chiedevano che fine avesse fatto l’avvocato Eugenio Scagliusi, che dopo la lunga presenza in consiglio comunale, anche come Presidente, presenza da tutti riconosciuta come ben qualificata, aveva deciso di non candidarsi alle elezioni del 2017. Per la verità molti lo vedevano come candidato Sindaco. E forse l’allontanamento era giustificato proprio da non volersi opporre alla candidatura di Domenico Pellegrini, imposta dai dirigenti baresi del centro destra. Anche alle scorse elezioni, dopo le note vicende che hanno interessato l’amministrazione Vitto, si parlava dell’avvocato Scagliusi, stimato professionista, molto apprezzato negli ambienti giudiziari, peraltro con un prestigioso incarico come giudice in Corte di Appello a Lecce, come la persona giusta per la ricostruzione del dopo Vitto.
Dopo una brevissima apparizione per presentare la candidatura a sindaco di Valeria Pedote (sembra per una promessa fatta anni prima) l’avvocato con la passione per le maratone era nuovamente sparito.
Scopriamo in questi giorni che l’avvocato ha utilizzato il tempo che prima dedicava alla politica ad un’altra sua antica passione: a studiare e scrivere, sempre di “politica”. Una politica diversa, alta, nobile e come dovrebbe essere per raggiungere lo scopo del bene comune. Fresco di stampa, da pochi giorni è in distribuzione il suo libro, “Un nuovo volto per il diritto”.
Dopo aver studiato la dimensione dialogica della politica (nel libro “Per una politica del dialogo”) e l’importanza di una azione politica eticamente orientata (nel libro “Il vivere politicamente”), in questo ultimo lavoro Scagliusi attribuisce al “diritto” l’elemento di unitarietà tra la vita e la politica. Con uno studio che parte dall’antico conflitto tra obbligo morale e obbligo giuridico, si viaggia da Sofocle a Ratzinger, da San Paolo a Vico e Rosmini per trovare nella “regola aurea”, nel “logos-sapienza d’amore”, il fondamento per una società perfetta cui tendere quotidianamente. Con la consapevolezza – si legge nelle note di stampa del volume – della connessione tra l’individuo, la politica ed il diritto: l’individuo con la sua azione, protagonista del mondo storico; la politica, luogo di scelta ed indirizzo delle azioni; il diritto, il suo “nuovo volto”, strumento di coordinazione delle azioni in vista della piena realizzazione umana. Alla fine, dopo la precisazione che questa proposta riguarda tutti, non solo i politici o i giuristi, la domanda provocatoria: “Tu, che diritto sei? Che diritto produci?”
Insomma, una proposta di alto valore culturale, con il tentativo affatto semplice di provare a “conciliare l’inconciliabile”, come riconosce Antonio Incampo, professore di Filosofia del Diritto alla Facoltà di Giurisprudenza di Bari, autore della prefazione del libro.
A noi, invece, viene subito da chiederci come mai e perché a Polignano ci siamo persi uno studioso del genere, che di “politica” si è occupato ed anche bene, limitando la sua indubbia capacità di occuparsene solo allo studio ed alla scrittura. Chissà se le risposte non siano nascoste in ciò che Scagliusi scrive.
(da Fax, edizione Polignano, 24 Dicembre 2022)
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